domenica 26 agosto 2012

1952: quando l'ideologia rende ciechi.... Beppe Fenoglio e Davide Lajolo

L'ideologia quando non è posta al servizio di un attento autocontrollo può far compiere ad uomini peraltro intelligenti ed onesti degli errori molto imbarazzanti. E imbarazzante fu nel 1952 lo spietato giudizio, vera condanna morale e di contenuti, che Davide Lajolo espresse sull'opera fenogliana I ventitrè giorni della città d'Alba sulle pagine dell'Unità. Imbarazzante perché mossa dal furore sacro dell'ideologia appunto resistenziale. E' pur vero che in quegli anni la mitologia del buon partigiano non era sottoposta a nessun tipo di critica o di seria analisi storica, stupisce tuttavia la ferocia dell'articolo del critico di Vinchio: lo scrittore di Alba lavorava in un'azienda vinicola, Lajolo arrivò a mettere in dubbio l'onestà commerciale di Fenoglio chiedendosi se "questo mestiere lo esercitava onestamente o vendeva vino annacquato...". Solo la sacra fiamma dell' ideologia (fiamma che ha bruciato proprio in quegli anni così tante persone) può annullare l'intelligenza di un direttore di giornale colto e stimato come Lajolo. Rimando alla bella pagina di Ferrero per ulteriori approfondimenti.


lunedì 6 agosto 2012

Torino 1882: nasce Via Mazzini

La prima notizia riguardante via Mazzini compare su La Stampa del 5 gennaio 1882 in forma di  breve nota dell'attività del Consiglio Comunale presieduto dal sindaco Ferraris.

Sindaco informa i colleghi come ieri gli fu recata una petizione per cura dei promotori della 
commemorazione di Giuseppe Garibaldi per invitare il Municipio a dare il nome di via Cacciatori delle Alpi alla via San Lazzaro, a porre una lapide alla casa abitata da Garibaldi nel 1859 e a denominare via Mazzini una delle principali vie di Torino. La petizione dovrà fare il suo corso secondo la materia di cui si tratta.
La Stampa 4.7.1882

L’iter della petizione volto a ridenominare via Borgo Nuovo è rapidissimo. Già nella seduta del 5 luglio viene approvato il cambiamento

Giovedì 5 Luglio 1882 Seduta Straordinaria del Consiglio Comunale
Il Sindaco riferisce sulle proposte fatte dalla Commissione eletta per le onoranze a Giuseppe Garibaldi. La Commissione propone:
1° Che il Municipio concorra per L. 100 mila all'erezione di un monumento in bronzo a Garibaldi, lasciando in seguito il deliberare sulle modalità del concorso e sulla ubicazione
2° Collocazione di una lapide commemorativa di Garibaldi nella casa ove risulterà essersi tenuta la prima riunione per la spedizione dei Mille
Che alla via Borgonuovo venga dato il nome di via Mazzini
4° Che alla via S. Lazzaro venga imposto il nome di via dei Mille.
Succhiotti vorrebbe si mettessero subito in votazione queste proposte [………]
Il Sindaco mette ai voti la proposta del concorso di 100,000 lire pel monumento a Garibaldi. È approvata. Proposta per la lapide. È approvata. Denominazione di via Mazzini. È approvata.
Denominazione di via Dei Mille.
È approvata.
La Stampa 6.7.1882

Gli annunci pubblicitari si adeguano.

INCANTO per TRASFERIMENTO
Via MAZZINI, 27 (già Borgonuovo).
Martedì 25 luglio corrente, ore solite, a richiesta dei proprietari, il sottoscritto, per incarico avuto, procederà alla vendita ai pubblici iucanti di eleganti mobili, consistenti : in sala completa palissandro scolturato stoffa damasco lana cremisi; camere da letto complete, armadi e cassettoni a specchio, letti ferro diversi, tavole a coulisse, due pianoforti verticali, guardarobe noce, specchi, molti quadri antichi e moderni, vasi del Giappone, ricche guarniture, pendoli, ecc., ecc.
N. FORCHERIO, estimatore.
La Stampa 22.7.1882

Sulle Guide turistiche della Città compare Via Mazzini con ancora il ricordo della vecchia denominazione


Via Mazzini, già via Borgo Nuovo, tra la via Lagrange e corso Lungo Po.


Sulla guida Borbonese si legge una curiosa ed impietosa descrizione delle caratteristiche della via. Allora un tram la percorreva verso est.

E . BORBONESE
GUIDA D I TORINO
TORINO. TIPOGRAFIA ROUX FRASSATI. 1898

Via Mazzini (via, già Borgonuovo). - Dalla via Lagrange dopo il 4° isolato a sinistra, al corso Cairoli.
Tram: Da piazza Emanuele Filiberto al Valentino per via Lagrange.
Venne aperta nell'anno 1832 e seguenti, su terreni posti fuori della linea dei bastioni, che cingevano da quel lato la città. E’ alquanto triste e monotona, sia per essere chiusa verso ponente, sia perchè la sua larghezza non è in rapporto alla sua lunghezza, che è di oltre un chilometro. Questa via, che si distacca da quella Lagrange e si prolunga, verso levante sino al P o, attraversa dopo il primo isolato, la piazza Bodoni, sulla quale trovasi uno dei pubblici mercati municipali e nel cui mezzo sorge il monumento in bronzo al generale Lamarmora. A circa metà del suo percorso, colla facciata volta a mezzogiorno, s' innalza maestosa la Chiesa parrocchiale di S. Massimo



venerdì 3 agosto 2012

Torino 1938: Nascita dell'Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant'Anna di Torino

Pagina 6 (29.10.1938) La Stampa - numero 257

Più lunga e più commovente è stata poco dopo, in corso Spezia, la visita alla R. Opera di Maternità. Davanti all'edificio e sotto l’atrio erano schierate folte rappresentanze di Camicie Nere e di donne Fasciste del Gruppo Rionale «Filippo Corridoni», insieme con i sanitari, gli infermieri, le infermiere e le suore dell'Istituto. A ricevere S. E. il Prefetto e le altre Autorità all'ingresso si trovava l'on. Orsi, alla cui infaticabile attività si deve se, quale presidente del Comitato iniziatore e organizzatore, la grandiosa e magnifica sede ha potuto essere realizzata. Con lui erano il presidente dell'Opera, prof. Carrara, il direttore prof. Cova con gli aiuti Professori Zocchi e Porcaro e il progettista architetto ing. Chevaley. Era pure intervenuta la Fiduciaria dei Fasci femminili. In una sala si trovavano riuniti una ventina di neonati, e poco dopo il reverendo Appendino, cappellano della Maternità, procedeva al Battesimo del primo nato nella nuova sede, padrino S. E. il Prefetto, madrina la gentile signora Giannina Venesio-Pettinati. In un'altra sala, al primo piano erano riposte numerose graziose culle sormontate da un velo e dal fiocco rosa o azzurro. In altre sale al terzo piano S. E. il Prefetto ha visto riunite accanto ai loro letti le gestanti e le ha salutate con affabilità, rivolgendo loro parole benevole. Il Capo della Provincia ha espresso anche qui il suo profondo compiacimento, dicendo quanto fosse soddisfatto di questa nuova imponente realizzazione compiuta dal Regime a Torino. La visita si è conclusa con la sfilata delle automobili sui corsi V Novembre ed Enrico Tazzoli

Il Principe all'Istituto di Guerra all'Ospedale Militare e alla nuova Maternità
Pagina 6  (06.12.1938) LaStampa - numero 289
….il Principe si è poi recato a visitare la nuova sede dell'Opera di Maternità in corso Spezia. Umberto di Savoia è stato ricevuto da S. E. il Prefetto, dal Podestà, dal rappresentante del Federale, dal Rettore Magnifico, dal presi dente dell'Opera avv. Carrara, dal Direttore prof. Cova, da tutto il Corpo sanitario, dall'on. Orsi, dalla madrina Tina Ghislieri vice-presidente del Comitato Opera Maternità ed Infanzia e dal progettista del nuovo edificio. Il Principe ha visitato minutamente tutti i reparti modernamente attrezzati, intrattenendosi con alcune delle ricoverate che hanno espresso all'illustre visitatore la loro gioia. Alla fine della visita Umberto di Savoia ha espresso il suo compiacimento per la moderna attrezzatura dell'Opera. Quando il Principe ha lasciato la Maternità è stato salutato da entusiastiche manifestazioni a Casa Savoia.